Telesalute, telemonitoraggio e teleassistenza sono le modalità che sempre più andranno a integrare le attività di relazione e gestione della persona anziana assistita in comunità. Lo scopo primario di queste tecnologie è quello di aumentare l’efficacia, l’efficienza e l’accuratezza del servizio in un contesto sicuro e affidabile. Di pari passo, fanno aumentare anche il livello di autonomia dell’ospite, ancorché fragile.
IoT e AI nell’assistenza
La sperimentazione che abbiamo avviato presso la residenza per anziani Oasi Serena di Viserbella di Rimini fa ampio uso di intelligenza artificiale (AI) e internet delle cose (IoT) in uno sfondo in cui la migliore assistenza possibile rispetta in ogni sua azione la dignità della persona. È questa l’idea di tech etica, ovvero informazioni e feedback che si integrano con le interazioni faccia-a-faccia.
In dettaglio, i rilevatori di movimento nei corridoi della struttura, i sensori per il monitoraggio della diuresi, le tecnologie applicate ai letti, i dispositivi per misurare i livelli di anidride carbonica e di monossido di carbonio nelle stanze, inviano h24x7 i dati a una centrale basata su tecnologia IBM Watson che li analizza e avvisa il personale infermieristico quando i parametri si discostano dalla norma.
L’indice di fragilità
Per altro verso, i sistemi di intelligenza artificiale contribuiscono a definire il cosiddetto indice di fragilità. Attraverso l’analisi storica dei dati è possibile ricavare la correlazione fra insolite abitudini riferite al sonno notturno e l’utilizzo del bagno. Si definisce così il segnale di una maggiore attenzione da parte dello staff per prevenire cadute accidentali potenzialmente pericolose.
Più high tech uguale più high touch
Indubbiamente, la tecnologia concorre ad accrescere gli standard dell’assistenza, ma al centro ci sono sempre le relazione umane. Come dire, un sensore può salvare una vita, ma una carezza la rende degna di essere vissuta.
In questo senso, dopo un iniziale periodo di rodaggio, non esente da elementi di criticità, abbiamo potuto constatare come il “concetto tecnologia” non si pone come sostituto del lavoro umano, ma si definisce in quanto formidabile ausilio che mette gli operatori nella condizione migliore per poter svolgere le loro funzioni.
Il progetto Casa Sole, risultati e spunti di riflessione
- Monitoraggio delle potenziali vie di fuga: tempestività dell’intervento nei confronti degli ospiti che spesso involontariamente tendono a uscire dal perimetro della struttura.
- Monitoraggio notturno e sensori ai letti: hanno consentito di utilizzare le contenzioni solo laddove erano strettamente necessarie.
- Miglioramento del rapporto di fiducia con i familiari.
- Aumento dei livelli motivazionali degli operatori con riflessi non marginali sull’incremento della produttività.
- Ottimizzazione delle risorse impiegate: incremento dell’efficienza operativa grazie agli interventi mirati, diminuzione dei tempi di spostamento da un piano all’altro.
- Miglioramento del clima aziendale: i primi riscontri circa l’utilizzo delle tecnologie a supporto dell’assistenza hanno dimostrato indici di gradimento molto incoraggianti e stimolanti per un’implementazione più estesa.