Le previsioni ISTAT secondo cui le persone over 85 nel 2030 saranno 2,9 milioni, gli ultranovantenni (si prevede che saranno 1,3 Mln nel 2050), 14mila sono ultracentenari (si prevede che nel 2050 saranno 50mila). Questo elemento ci dà una certezza: Il futuro sarà longevo!
Ora, ti chiedo uno sforzo di immaginazione, perché proverò a mostrarti in anteprima un possibile scenario di una persona anziana del 2050, anzi del 2030, tra soli 8 anni.
Immagina di essere in un condominio a 2 piani. In uno dei vari appartamenti al primo piano, abita da sola una signora di 75 anni di nome Vittoria. Sono le 8, lei si veste si mette un cappello in paglia e gli occhiali ed esce presto di casa per andare in ufficio per una consulenza, ha deciso una volta a settimana di continuare a fare da mentor ad alcuni ragazzi, per questo prima di mettersi in macchina verso l’ufficio controlla Google Calendar per fare mente locali di cosa dovrà fare, poi scrive su Whatsapp a una sua amica per organizzare una passeggiata nel pomeriggio mandandogli la posizione di dove incontrarsi.
Poi la sera quando torna passa sempre dal gazebo del giardino o dalla sala comune per aggiornarsi su cosa sta succedendo, sapere le news e chiedere se c’è bisogno di fare qualcosa. Essere attivi da anziani dipende anche dal proporsi o essere disposti a mettersi a disposizione degli altri.
Immortali
Nicola Palmarini nel suo libro Immortali afferma che quello che si prospetta è un futuro crescerà in lunghezza (età cronologica) e larghezza (in cui con larghezza si fa riferimento al fatto che è aumentata la qualità e le esperienze che caratterizzano le varie fasi della vita il miglioramento delle condizioni di vita e di salute, innovazione tecnologica, un contesto culturale ricco di iniziative (online e esperienziali), lo sviluppo di modelli abitativi grazie al design sempre più accessibile e disegnati sui bisogni.
Ora ti faccio un’altra domanda: Dove vivrà la nonna del 2030? Sarà la casa residenza il futuro in cui la vedi fare colazione?
The Super Age
Nel libro The Super Age Bradley Shurman parla dice che tendenza verso cui stiamo andando è quella del ‘’living in place’’ cioè crescere in casa propria in modo sano e longevo. Architetti, aziende di costruzioni si stanno rendendo conto che nel disegnare l’abitare del futuro devono considerare l’intero arco di vita della persona e dovrà essere collaborativo.
Abitare in modo collaborativo porta una serie di importanti vantaggi:
- un luogo in cui far convergere progetti di vita individuali intrecciando interessi e competenze creando attività collaborative.
- estensione campo d’azione del singolo (condivisione competenze)
- estensione campo delle possibilità (nuovi interessi nati dall’incontro con personalità diverse)
Noi come Cooperativa Sole abbiamo creato il Condominio Solidale Pantera Rosa che ospita 35 persone e realizzato un’esperienza di social housing unica nel suo genere a livello intergenerazionale in grado di generare valore e benessere individuale e sociale attraverso la co-costruzione di una “cultura della solidarietà“.
Per noi l’anziano del futuro è un po’ cosi:
e vive in un luogo in cui ci si incontra così:
E tu? Mandaci le tue idee a info@solecooperativa.com
Dott. Samuele Verucchi
Project Manager Active aging e Condominio Solidale
Bibliografia:
Immortali. Economia per nuovi highlander , Nicola Palmarini, Egea, 2019