Dal 4 aprile 2022, presso il Centro Diurno per Anziani Felice Pullè, abbiamo aperto le porte al futuro della doll therapy, grazie ad una sperimentazione in collaborazione con il Comune di Riccione e l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Il progetto “HIRO – a minimal design robot – for interactive doll therapy” è incentrato sull’utilizzo di un robot dalle sembianze di una bambola-bebè della società giapponese Vstone: una nuova terapia non farmacologica finalizzata a dare conforto e sostegno a persone affette da demenza.
Lo studio coinvolgerà circa venti persone e durerà un paio di mesi, nei quali verrà osservata l’interazione tra HIRO e i pazienti, oltre a valutare il benessere dell’intera organizzazione.
Perché sperimentare la doll therapy robotica?
La mancanza d’interazione rende la doll therapy tradizionale applicabile solo ad alcuni pazienti, che riescono ad immaginare di prendersi cura di un bambino o di una bambola (Mitchell et al., 2016).
La doll therapy robotica, invece, permette al paziente d’interagire attivamente con la bambola, che risponde all’accudimento e agli abbracci attraverso dei veri sorrisi di neonato. Ciò la rende una terapia ad altissimo potenziale per migliorare la qualità di vita delle persone affette da demenza e dei loro caregiver.
Una nuova sfida, che pone al centro la persona e il suo benessere.
Sei curioso di saperne di più? Scrivici!
Buongiorno, sono un’artista Reborn napoletana, creo quindi bambole Reborn iper realistiche a mano.
Sto cercando una struttura che faccia doll therapy a cui donare una bambola.
Per vedere le mie opere potete cercarmi su Instagram Francis Reborn
Grazie.
Francesca Robiony
Ciao Francesca,
grazie per l’attenzione e per la tua proposta che ci interessa molto.
Ti contatteremo nei prossimi giorni.
Buona domenica!