Salgo in macchina al termine della mia giornata lavorativa e guido verso casa col “cuore lieve”. Oggi ho visto la grande soddisfazione negli occhi di Maria Giulia per i risultati di questi mesi impegnativi.
Ho sentito la partecipazione di Alessandra nonostante la “distanza fisica”. Ho visto il sorriso orgoglioso sul volto di Roseline per i piccoli grandi traguardi raggiunti giorno dopo giorno.
Ho notato lo sguardo curioso e attento di Chiara nell’ascoltare le storie di vita quotidiana. Ho percepito la voglia di comprendere e di essere parte di Benedetto.
Era un normale momento di equipe, ma intorno al tavolo si stava raccontando lo stra-ordinario. Si stava raccontando come qualcuno ti avesse fatto sentire a casa perché ti ha portato la cena, nonostante tu sia appena arrivato e nessuno sappia neppure il tuo nome.
Si stava raccontando come qualcuno, rinunciando a qualcosa per sé, ti ricarichi il cellulare per farti sentire meno solo.
Si stava raccontando come qualcuno si sia preoccupato di portarti indumenti puliti perché sei ricoverato e non hai nessuno che possa occuparsene.
Gesti stra-ordinari che parlano di attenzione, vicinanza, gentilezza, gratuità. Ognuno dovrebbe poter incontrare e toccare con mano questa stra-ordinaria normalità.
Stefania Cialabrini
Responsabile Area Qualità e Innovazione
Cooperativa Sole
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